CUMBRE DE LA TIERRA - Lago Aral
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CUMBRE DE LA TIERRA - Lago Aral
26.08.2006
Cumbre De La Tierra
- Lago Aral
Il Lago di Aral era
la quarta massa d’acqua interna nel mondo; ora è
l’ottava.
Il fabbisogno irriguo era per
tre milioni di ettari.
Ora la richiesta è per otto
milioni di ettari. L’apporto idrico nel Lago di Aral dai fiumi Syr
Darya e Amu Darya è diminuita da 60 chilometri cubi a
zero.
La produttività dei terreni a
sud del Lago di Aral è seriamente deteriorata. Il deterioramento è
il risultato dei depositi salini dei forti venti da nord-est e il
risultante aumento della salinità causato dall’evaporazione e dal
drenaggio insufficiente.
Flora e fauna nel nord del
Delta del Fiume Amu Darya hanno sofferto seri deterioramenti in
seguito all’aumento della salinità e della mancanza di
acqua.
Il deterioramento del
drenaggio ha fatto innalzare la falda freatica e ha triplicato la
salinità.
La rete irrigua obsoleta ha
causato la perdita dell’80 dell’acqua.
Le profondita delle acque sono
calate da 70 a 12 metri.
Il mare, distante 10 km, s’è ora
ritirato a 70 km di distanza.
L’area di superficie s’è
ridotta da 64000 Km quadrati a 32000 Km quadrati.
Cinquanta laghi del Delta de
Fiume Amu Darya si sono prosciugati.
Il suolo arabile s’è ridotto
da 550mila ettari a 20mila ettari.
Il Lago Aral s’è diviso in tre
laghi distinti ad alta salinità.
Il Lago di Aral funzionava
come condizionatore climatico naturale, bloccando i venti freddi
della Siberia d’inverno e raffreddando l’aria in estate. Il suo
effetto climatico è ora stato distrutto. Il clima dell’area è
divenuto più continentale. Le estati sono molto più calde e senza
piogge. Gli inverni sono duri e freddi. La stagione della crescita
naturale si è accorciata e quindi minaccia la coltura del
cotone.
Il letto del Lago Aral, che
copre tre milioni di ettari, è ormai esposto ai venti che ne
soffiano il sale e i residui di insetticidi verso le aree
circostanti.
Più di 70 milioni di
tonnellate metriche di Sali e di residui distruttivi di insetticidi
si sono accumulati su quelle terre e, soffiati dal vento, hanno
raggiunto la Bielorussia, distante migliaia di chilometri.
L’eccessivo drenaggio dell’acqua ha reso Mionak una penisola. La
pesca commerciale è cessata. 3000 pescatori e decine di migliaia di
persone hanno quindi perso di che vivere. Si rinvenivano oltre
venti specie di pesci; ne restano solo quattro. Il pescato si
stimava attorno alle 50000 tonnellate; ora le stime sono calate a
sole 3000 tonnellate. Solo 250 pescatori
restano
attivi.
La produzione delle pelli di visone è tutt’altro che
scomparsa.
L’attività economica legata
all’industria conserviera del pesce è stata sospesa. La
produzione
è calata
da 30
milioni a soli 4 milioni.
I conservifici ora importano pesce dal Mar Baltico la cui
produzione è calata a sua volta.
In aggiunta alla catastrofe
economica dovuta al degrado del Lago di Aral, c’è anche il grave
disastro sanitario dovuto all’inquinamento dell’acqua e dei
prodotti agricoli. L’acqua potabile e le
verdure sono state pesantemente
inquinate.
Il tasso di minerali tossici, sali e insetticidi ivi contenuti è
cresciuto drasticamente. Ciò ha causato l’aumento del tasso di
mortalità infantile e in maternità da 120 su 100000 (0,12%) a 60 su
mille bambini (6%).
Le malattie dei reni e del
fegato assieme al tumore, alle infiammazioni della tiroide e delle
articolazioni sono aumentate di 40-60 volte. I tassi di piombo e
zinco sono aumentati nel sangue delle donne. Il numero di donne che
soffre di anemia è salito dell’80%. Il tasso di mortalità ha
raggiunto il 100 per mille abitanti (10%). Gli studi medici
prevedono che l’intera nazione che abita in quell’area scompaia nel
giro di una generazione, salvo che il mondo non prenda serie
iniziative per salvare il Lago di Aral.
Miliardi di metri cubu di
acque di fogna in quinate entrano nel Fiume Amu Darya. Gli studi
dicono che tra dieci anni l’area diventerà un deserto arido. Avremo
così raggiunto il punto di non ritorno.
Rimetto con urgenza questo
problema umanitario al Vertice di
Johannesburg.