L’inevitabile confronto
Muammar Al Gheddafi parla italiano
Muammar Al Gaddafi speaks Italian
L’inevitabile confronto
06.03.2010
Ho affrontato il problema
dell’Ucraina in vista del suo impatto sulla pace internazionale. Ed
è per lo stesso motivo che mi sto occupando del problema di Cina e
America. Il mio è un piccolo paese che si interessa alla pace
internazionale, pertanto io cerco per quanto possibile di
contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza
internazionali.
Un confronto
diretto tra grandi potenze è dannoso per tutti. Tuttavia, a
prescindere degli sforzi dei leader che amano la pace, il problema
sino-americano non può essere risolto. Trovo molto preoccupante
dover dire al mondo che il problema sino-americano non si presti
alla mediazione o ad una soluzione. Si tratta di un problema
inevitabile ed ineludibile. Tutto ciò che sta accadendo ora è la
preparazione per un confronto diretto o sono dei tentativi per
rinviarlo. Ma è inevitabile. L'America vorrebbe che fosse un
confronto indiretto. La Cina vorrebbe rimandarlo il più possibile.
Tuttavia, è nella natura delle cose che le due parti si ritrovino a
muoversi inesorabilmente verso lo scontro. E nonostante ciò, gli
attuali riavvicinamenti e le occasionali scaramucce sono delle
semplici tattiche per rinviare il confronto, guadagnare tempo, o
muoversi verso il confronto indiretto come preferisce l’America. Il
mondo ed i leader che amano la pace non devono farsi ingannare
dalle attrattive e dalle manovre come il commercio e le
controversie doganali, il mercato d’esportazione e le pressioni
sulla Cina per aumentare il suo consumo o per aumentare il tasso di
cambio della sua moneta o dai tentativi di utilizzare il degrado
ambientale come un pretesto per rallentare il progresso della
Cina.
Il fatto è che
la Cina è un concorrente mondiale molto pericoloso. È molto più
pericolosa per gli Stati Uniti di quanto lo sia stato l'URSS in
passato. L'URSS contava sull’ideologia per sconfiggere l'America
politicamente. In aggiunta, contava sul suo arsenale di armi di
distruzione di massa. L'ideologia è una questione filosofica ed è
una questione di fede. Dipende da coloro che vi aderiscono. Nel
momento in cui la leadership è cambiata negli ex-paesi "di
sinistra", le politiche si sono spostate da sinistra a destra.
Persino alcuni della stessa sinistra si sono spostati a
destra.
La Cina è un
diverso tipo di concorrente. È una potenza economica emergente, e
l'America non è in grado di fermarla. Ha una ricchezza umana senza
precedenti. Inoltre, è uno stato nucleare ed è un membro permanente
del Consiglio di Sicurezza. Ovunque nel mondo, la Cina sta facendo
delle incursioni economiche, umane e politiche. A differenza
dell’America, che ha scelto incautamente il duro approccio
militare, la Cina sta facendo tali incursioni utilizzando un potere
morbido. L’America continua la sua interferenza sfacciata negli
affari interni degli stati in nome della democrazia e dei diritti
umani. Africom è un caso esemplare. Tale interferenza non è più
accettabile. L'America stessa è condannata nel campo dei diritti
umani. Ha preso l’abitudine di prendere perdenti come
alleati.
Coloro che non
conoscono i fatti credono che l'attuale crisi della vendita di armi
a Taiwan sia una crisi passeggera. Niente potrebbe essere più
lontano dalla realtà. L'America è consapevole del pericolo che la
Cina pone, e sa che il prossimo confronto internazionale sarà con
la Cina. La nuova politica adottata dall’America è quella di creare
deterrenti regionali per la Cina al fine di rendere il loro un
confronto indiretto. La politica strategica degli Stati Uniti mira
a mantenere la Cina impegnata con quei deterrenti regionali in modo
da evitare un confronto diretto con la Cina.
Tali deterrenti
sono l’India, l’Indonesia, le Filippine, il Giappone, la Corea del
Sud, Taiwan e forse pure il Vietnam! I più importanti tra loro sono
Taiwan, l’India ed il Giappone. L’obiettivo dell’America è quello
di tenere la Cina occupata con tali deterrenti regionali in modo da
evitare un confronto diretto con essa. È un fatto ben noto che gli
Stati Uniti hanno utilizzato in passato la Cina come un deterrente
regionale contro l'URSS, quando il maoismo si staccò dal
marxismo-leninismo sovietico. Mettere la Russia e la Cina l’una
contro l'altra è stato il guadagno più grande dell’America.
L'America vuole vedere quel tipo di guadagno anche nel futuro. È
l'equivalente strategico di avere un confronto euro-americano.
Sarebbe un guadagno maggiore per la Russia e la Cina. Pertanto,
l'America non cesserà di armare Taiwan contro la Cina e tantomeno
cesserà di sostenere l'India contro la Cina
In conformità
con la politica di creare deterrenti regionali contro la Cina, è
nell'interesse dell'America il vedere diventare il Giappone una
grande potenza militare. Questo sta accadendo ora. Le limitazioni
poste al Giappone dopo la seconda guerra mondiale non servono più
gli interessi dell'America di fronte al pericolo reale o del suo
inevitabile confronto con il Gigante Giallo.